Nella giornata di ieri, 1° giugno 2025, durante la celebrazione del Giubileo delle Famiglie, dei Nonni e degli Anziani, Papa Leone XIV ha pronunciato un’omelia ricca di luce e verità. Le sue parole toccano il cuore e ci ricordano quanto la famiglia sia il primo luogo dove si custodisce e si trasmette l’amore di Dio.
Abbiamo voluto raccogliere un estratto particolarmente bello, trasformandolo in una piccola grafica che parla a tutti noi: agli sposi, ai genitori, ai figli, ai nonni.
Se ti va, puoi condividerla con chi ami: con tua moglie o tuo marito, con mamma o papà, con quella coppia di amici sposati che porti nel cuore… È un gesto semplice per ricordare quanto è grande e bello ciò che spesso diamo per scontato.
Dicevo che si tratta di un segno che fa pensare. Sì, additando come testimoni esemplari degli sposi, la Chiesa ci dice che il mondo di oggi ha bisogno dell’alleanza coniugale per conoscere e accogliere l’amore di Dio e superare, con la sua forza che unifica e riconcilia, le forze che disgregano le relazioni e le società.
Per questo, col cuore pieno di riconoscenza e di speranza, a voi sposi dico: il matrimonio non è un ideale, ma il canone del vero amore tra l’uomo e la donna: amore totale, fedele, fecondo (cfr S. Paolo VI, Lett. Enc. Humanae vitae, 9). Mentre vi trasforma in una carne sola, questo stesso amore vi rende capaci, a immagine di Dio, di donare la vita.
Perciò vi incoraggio ad essere, per i vostri figli, esempi di coerenza, comportandovi come volete che loro si comportino, educandoli alla libertà mediante l’obbedienza, cercando sempre in essi il bene e i mezzi per accrescerlo. E voi, figli, siate grati ai vostri genitori: dire “grazie”, per il dono della vita e per tutto ciò che con esso ci viene donato ogni giorno, è il primo modo di onorare il padre e la madre (cfr Es 20,12). Infine a voi, cari nonni e anziani, raccomando di vegliare su coloro che amate, con saggezza e compassione, con l’umiltà e la pazienza che gli anni insegnano.
In famiglia, la fede si trasmette insieme alla vita, di generazione in generazione: viene condivisa come il cibo della tavola e gli affetti del cuore. Ciò la rende un luogo privilegiato in cui incontrare Gesù, che ci vuole bene e vuole il nostro bene, sempre.